La cervicalgia, una patologia molto comune!
-Hai un dolore al collo?
-Accusi rigidità muscolare?
-Fai fatica a muovere il collo?
Con molta probabilità soffri di cervicalgia!
Il dolore percepito dai pazienti affetti da cervicalgia è di entità variabile. Si tratta di un dolore costante, che può essere localizzato in zone diverse della colonna cervicale. La localizzazione aiuta spesso a capire l’origine del problema, se coinvolge o no i nervi e se magari è in corso una reazione infiammatoria.
Ti faccio un’altra domanda, esattamente dove provi dolore?Te lo chiedo perchè in base alla localizzazione del dolore si possono distinguere tre categorie di dolori cervicali:
La cervicalgia vera e propria, in cui il dolore riguarda principalmente il collo ed è accompagnato da una rigidità muscolare e da una limitata mobilità della zona colpita. In questo senso, è molto simile al torcicollo, al quale si può spesso accomunare.
La sindrome cervico-brachiale, nella quale i dolori tendono a irradiarsi alle spalle, alle braccia e talvolta alla mano. La comparsa di formicolii o eccessiva sensibilità agli arti interessati è di solito l’indizio di una compressione anomala dei nervi cervicali.La sindrome cervico-cefalica, che determina la comparsa di cefalea di tipo tensivo oppure emicrania, vertigini, disturbi alla vista o all’udito, nausea e vomito.
Ma come può insorgere?
La cervicalgia si presenta per ragioni innumerevoli e molto diverse tra loro.
Nella maggior parte dei casi, la comparsa di dolore a collo e spalle è legata a errori di stile di vita che impongono stress a questa regione della colonna vertebrale, oppure alla presenza di artrosi cervicale.
I principali fattori di rischio modificabili di cervicalgia comprendono:
- le tensioni psicoemotive
- la sedentarietà o la mancanza di esercizio fisico strutturato
- l’attività fisica estrema e gli sforzi eccessivi, soprattutto se eseguiti in ambienti freddi/umidi
- i movimenti ripetuti delle braccia e delle spalle (in contesti di tipo ludico o professionale)
- il mantenimento di posture errate, sia durante il giorno sia durante il sonno.
Correggere questi comportamenti è il miglior modo per ridurre la probabilità di soffrire di cervicalgia, ma anche di sviluppare l’artrosi cervicale che può promuovere ulteriormente questi disturbi.
Bisogna considerare anche eventi traumatici acuti occasionali come potrebbe essere un colpo di frusta o continui micro-insulti lesivi (come quelli che interessano chi pratica sport di contatto quali boxe, rugby, football americano o lavori usuranti come il muratore o il facchino) possono essere all’ origine o, comunque, facilitare l’insorgenza della cervicalgia.
E inoltre è da tenere presente la presenza di fattori predisponenti individuali, come alterazioni delle curvature fisiologiche della colonna (per esempio, la cifosi dorsale o l’ iperlordosi lombare), può aumentare la probabilità di sviluppare cervicalgia, sia a causa della meccanica e dinamica improprie inevitabilmente imposte da queste condizioni sia come conseguenza dei comportamenti a rischio già citati, che in questi casi diventano ancora più dannosi.
Quando qualcuno mi chiede una consulenza, per un problema di dolore cervicale, cerco di valutarlo nel modo più completo possibile e propongo soluzioni ad personam, in base alle varie cause di cui si è parlato.
E’ possibile scegliere tra la terapia strumentale ( singola o abbinata a terapia manuale),l’ RPG, il trattamento della fascia, la ginnastica posturale, il taping neuromuscolare.